TURISMO ECCLESIASTICO
Ci sono alcuni luoghi nel mondo unici, in grado di lasciare una traccia indelebile nell’animo di chi li visita. Sono santuari, abbazie, conventi, chiese e monasteri legati al culto dello Spirito. Fra questi, il Monastero di Santa Maria a Ripa di Montecatini Alto, gestito dalle monache benedettine. Se intendete partire per un pellegrinaggio, se state pianificando un viaggio religioso spinti da autentica devozione, tappa fondamentale sarà il Monastero di Santa Maria a Ripa, faro di spiritualità della Valdinievole.
Le monache offrono la possibilità di effettuare nella struttura: ritiri spirituali, incontri di preghiera, incontri di formazione e orientamento per singoli.
Il monastero è un membro vivo della Chiesa locale, costituisce una parte integrante della realtà ecclesiale con le sue caratteristiche ben precise.
Il monastero è Domus Dei e come tale deve essere anche casa dei fratelli e centro di preghiera. Indubbiamente tutto fissato secondo le indicazioni della santa regola.
Solo a queste condizioni possiamo affermare di essere nella diocesi centro e scuola di preghiera. Il nostro monastero non è un albergo ne un pensionato, ne casa di esercizi di ritiri, tutte queste cose le può fare la Diocesi meglio di noi. Perché dobbiamo salvaguardare la nostra fisionomia. Però coltiviamo il "Sensus ecclesiae".
Le richieste non conformi alla vita monastica vengono respinte. Chi viene al monastero non deve venire a fare la scampagnata di fine settimana oppure trasformare il ritiro in ore di chiacchiere, deve venire per pregare ed imparare a pregare.
Con i laici, all'occasione cerchiamo di far capire di non confondere la nostra vita benedettina con quella carmelitana, francescana, ecc..
Cerchiamo di essere con umiltà quello che siamo. Soprattutto siamo le amiche nascoste di coloro che sono indifferenti, di quelli che non conoscono il Cristo.
Il monastero non possiede l'arte della preghiera, essa non dipende dalla nostra buona volontà. La preghiera è un dono di Dio, noi siamo discepole alla scuola della Spirito e la nostra preghiera ricomincia ogni giorno da capo con il cuore come quello del pubblicano, peccatrici ed insieme figli di Dio.
Ci sono alcuni luoghi nel mondo unici, in grado di lasciare una traccia indelebile nell’animo di chi li visita. Sono santuari, abbazie, conventi, chiese e monasteri legati al culto dello Spirito. Fra questi, il Monastero di Santa Maria a Ripa di Montecatini Alto, gestito dalle monache benedettine. Se intendete partire per un pellegrinaggio, se state pianificando un viaggio religioso spinti da autentica devozione, tappa fondamentale sarà il Monastero di Santa Maria a Ripa, faro di spiritualità della Valdinievole. Le monache offrono la possibilità di effettuare nella struttura: ritiri spirituali, incontri di preghiera, incontri di formazione e orientamento per singoli. Il monastero è un membro vivo della Chiesa locale, costituisce una parte integrante della realtà ecclesiale con le sue caratteristiche ben precise. Il monastero è Domus Dei e come tale deve essere anche casa dei fratelli e centro di preghiera. Indubbiamente tutto fissato secondo le indicazioni della santa regola.
Solo a queste condizioni possiamo affermare di essere nella diocesi centro e scuola di preghiera. Il nostro monastero non è un albergo ne un pensionato, ne casa di esercizi di ritiri, tutte queste cose le può fare la Diocesi meglio di noi. Perché dobbiamo salvaguardare la nostra fisionomia. Però coltiviamo il "Sensus ecclesiae". Le richieste non conformi alla vita monastica vengono respinte. Chi viene al monastero non deve venire a fare la scampagnata di fine settimana oppure trasformare il ritiro in ore di chiacchiere, deve venire per pregare ed imparare a pregare. Con i laici, all'occasione cerchiamo di far capire di non confondere la nostra vita benedettina con quella carmelitana, francescana, ecc.. Cerchiamo di essere con umiltà quello che siamo. Soprattutto siamo le amiche nascoste di coloro che sono indifferenti, di quelli che non conoscono il Cristo. Il monastero non possiede l'arte della preghiera, essa non dipende dalla nostra buona volontà. La preghiera è un dono di Dio, noi siamo discepole alla scuola della Spirito e la nostra preghiera ricomincia ogni giorno da capo con il cuore come quello del pubblicano, peccatrici ed insieme figli di Dio.
